Se cerchi un nuovo hobby, la motosega fa per te

Tutti sanno cos’è una motosega, anche chi non ne ha mai vista una dal vivo, ma pochi sanno come è fatto e come funziona questo strumento essenziale per la realizzazione della maggior parte dei lavori di decespugliamento, sramatura e depezzatura.

La motosega non è solo oggetto di culto nei libri e nei film horror, ma è uno strumento oggi utilizzato in tutto il mondo da un esercito di professionisti e non. La prima motosega pesava 58 kg e fu progettata da Emil Lerp nel 1929 per l’utilizzo di due operatori in contemporanea.

Da allora questo ingegnoso attrezzo si è evoluto, fino a divenire un attrezzo di giardinaggio indispensabile da avere in garage accanto a rasaerba e decepuspugliatore.

La motosega: com’è fatta e come funziona

Il corpo centrale di una motosega è costituito da una barra guida che trasmette il movimento dal motore alla catena. La catena è costituita da tante piccole lame, chiamate ‘denti’ che servono a eseguire un taglio alla perfezione.

I motori delle motoseghe possono essere di due tipologie: elettrici o alimentati con una miscela di carburanti e olio. Oggi esistono moltissime tipologie di motosega: a batteria, a scoppio, da potatura, elettrica e per l’acquisto dell’attrezzo si parte da un costo di 78 euro per arrivare a modelli da 200 o 300 euro massimo.

A differenza di altri strumenti per il giardinaggio, la motosega è uno strumento molto delicato e difficile da utilizzare. Per alcune tipologie di attrezzo è richiesto il patentino ufficiale per l’uso della motosega che viene concesso in seguito a una formazione professionale da parti di esperti del settore.

Imparare a usare una motosega

Apprendisti giardinieri, cantonieri, pompieri oppure chi cerca un nuovo hobby può seguire un corso per imparare ad utilizzare questo attrezzo in sicurezza, tutelandosi da incidenti e infortuni. I corsi per l’utilizzo di una motosega prevedono degli approfondimenti su questi argomenti: i dispositivi di protezione individuale da utilizzare.

Le parti costitutive e dispositivi di protezione della motosega; l’avviamento e il rifornimento della motosega; le norme di sicurezza sull’ uso della motosega in attività di depezzatura e sramatura; la depezzatura della legna da ardere (a terra e su cavalletto); il taglio arbusti e piccoli alberi fino a 10 cm di diametro; basi della manutenzione e affilatura della motosega.

Tutte le motoseghe sono dotate di diversi sistemi di sicurezza come il freno catena, che serve a bloccare la catena in caso di blocco incidentale durante il taglio di un materiale poco adeguato, l’impugnatura antivibrante, la sicura per l’acceleratore e il blocco di sicurezza in caso di rottura della catena. La catena è di fatti la parte più delicata e uno dei pezzi di ricambio più acquistati della motosega.

Le motoseghe più rischiose sono quelle portatili normalmente usate per la potatura, che possono essere utilizzate da operatori non professionisti. Il rischio maggiore deriva dal fatto che le motoseghe portatili possono essere impugnate con una sola mano, invece che con due, come previsto nelle linee guida dell’ISPESL per l’utilizzo di motoseghe professionali.

La sicurezza della persona è comunque fondamentale quando si utilizza la motosega, per questo si consiglia l’uso di casco con visiera, cuffia insonorizzante, guanti di protezione, stivali e pantaloni antitaglio.